Frida Kahlo

Sei sempre con me. Lettere alla madre

Sei sempre con me. Lettere alla madre

16,00

La vita drammatica dell’artista messicana Frida Kahlo emerge solo in parte da queste lettere, che come un diario intimo ne svelano la natura più fragile di bimba-adulta lontana da casa e innamorata della propria madre. Sempre sincera e mai affettata, Frida scrive a Matilde Calderón Kahlo tra il 1923 (anno in cui inizia a frequentare la la Escuela Nacional Preparatoria di Città del Messico) e il 1932 (anno in cui la madre scompare prematuramente a seguito di una lunga malattia).

Questo tesoro nascosto, inedito in Italia, è fatto di osservazioni oneste e spiazzanti che segue l’artista messicana in alcuni tra gli anni più cruciali della sua vita, mostrando il suo rapporto col marito, la pittura, le preoccupazioni finanziarie e la salute. Ma soprattutto lasciano, indelebile, il suo sguardo da pittrice sul mondo, mentre descrive le facce, le strade e i palazzi di Città del Messico, San Francisco e New York.

Frida Kahlo nasce il 6 luglio 1907 in una famiglia di artisti, terza di quattro figlie.
A diciotto anni rimane vittima di un terribile incidente mentre si trova sull’autobus. Trascorre più di un anno a letto e, nonostante gli oltre trenta interventi chirurgici ai quali si sottopone, passerà il resto della sua vita a lottare con il dolore. Durante la convalescenza inizia dipingere e a ventun anni si innamora del famoso artista messicano Diego Rivera, con cui si sposa nel 1929. La coppia, che vive una relazione burrascosa e complessa, viaggia negli Stati Uniti e in Francia, incontrando celebrità del mondo dell’arte e della politica. Come Dalí, Frida Kahlo costruisce il suo personaggio anche attraverso l’abbigliamento, il modo di acconciarsi i capelli, gli abiti e i gioielli, le scelte anticonvenzionali.
Le immagini scattate dal fotografo americano di origine ungherese Nickolas Muraye tra il 1937 e il 1946 contribuiscono a costruire il mito di Frida Kahlo, oggi considerata un’icona di stile e un simbolo del femminismo.


Dimensioni 125 × 210 cm
Autore

Pagine

136

Formato (cm)

12,5×21

Curatore

16,00

  • Spedizione in 2/3 giorni lavorativi
  • Tasse di spedizione incluse

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La vita drammatica dell’artista messicana Frida Kahlo emerge solo in parte da queste lettere, che come un diario intimo ne svelano la natura più fragile di bimba-adulta lontana da casa e innamorata della propria madre. Sempre sincera e mai affettata, Frida scrive a Matilde Calderón Kahlo tra il 1923 (anno in cui inizia a frequentare la la Escuela Nacional Preparatoria di Città del Messico) e il 1932 (anno in cui la madre scompare prematuramente a seguito di una lunga malattia).

Questo tesoro nascosto, inedito in Italia, è fatto di osservazioni oneste e spiazzanti che segue l’artista messicana in alcuni tra gli anni più cruciali della sua vita, mostrando il suo rapporto col marito, la pittura, le preoccupazioni finanziarie e la salute. Ma soprattutto lasciano, indelebile, il suo sguardo da pittrice sul mondo, mentre descrive le facce, le strade e i palazzi di Città del Messico, San Francisco e New York.

Frida Kahlo nasce il 6 luglio 1907 in una famiglia di artisti, terza di quattro figlie.
A diciotto anni rimane vittima di un terribile incidente mentre si trova sull’autobus. Trascorre più di un anno a letto e, nonostante gli oltre trenta interventi chirurgici ai quali si sottopone, passerà il resto della sua vita a lottare con il dolore. Durante la convalescenza inizia dipingere e a ventun anni si innamora del famoso artista messicano Diego Rivera, con cui si sposa nel 1929. La coppia, che vive una relazione burrascosa e complessa, viaggia negli Stati Uniti e in Francia, incontrando celebrità del mondo dell’arte e della politica. Come Dalí, Frida Kahlo costruisce il suo personaggio anche attraverso l’abbigliamento, il modo di acconciarsi i capelli, gli abiti e i gioielli, le scelte anticonvenzionali.
Le immagini scattate dal fotografo americano di origine ungherese Nickolas Muraye tra il 1937 e il 1946 contribuiscono a costruire il mito di Frida Kahlo, oggi considerata un’icona di stile e un simbolo del femminismo.

Dimensioni 125 × 210 cm
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